Show more

“Research reveals symbols are more memorable than words. This novel study dives into our brainโ€™s knack for recalling graphic symbols and logos over their word counterparts. Symbols, offering visual anchors for abstract ideas, outperform words in memory tests. This understanding could revolutionize visual communication and design.”

neurosciencenews.com/world-sym

Se avete 10 min di tempo vi consiglio questo breve intervento del prof. Damasio, un neuroscienziato abbastanza noto. Non mi sono sempre ritrovato nelle sue prospettive, ma qui dice cose non banali che dovrebbero far riflettere (anche) sui bias e il tipo di “intelligenza” che viene data per scontata in relazione alla AI, in tutte le sue forme. Quei bias purtroppo sono poi amplificati nella costruzione di narrative sulla AI utili piรน al business che non alla scienza.
Il titolo dato al video รจ fuorviante, frutto anch’esso di bias. Sarebbe stato piรน adeguato l’uso di ‘Who’ al posto del ‘What’… “Chi” รจ il sรฉ, e non “cosa” รจ.

invidious.nogafa.org/watch?v=J

An Intelligence Advanced Research Projects Activity project looks to study hackers’ psychological weaknesses and exploit them.

cyberscoop.com/iarpa-cyber-psy

ยซA major review of research led by the Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience (IoPPN) at Kingโ€™s College London and the University of Southampton, on behalf of the European ADHD Guidelines Group (EAGG), found little to no evidence that computerised cognitive training brings benefits for people with attention deficit hyperactivity disorder (ADHD).ยป

kcl.ac.uk/news/online-cognitiv

Quello che รจ in gioco non รจ una violazione della “intimitร ”, perchรฉ l’intimitร  non ha nulla a che vedere con i parametri registrati in una qualunque regione del sistema nervoso o del corpo. Nemmeno il sistema dei neuroni specchio, una delle scoperte neuroscientifiche piรน importanti, ha minimamente intaccato il tema della intimitร  dal momento che la simulazione incarnata di un’azione osservata in una alteritร  non potrร  mai rivelare le personali intenzioni, il significato personale dell’azione osservata (e simulata) per chi la compie.

Tutto il tema del controllo cognitivo ed emotivo aperto dai dispositivi indossabili รจ una gigantesca montagna di stupidaggini pseudoscientifiche e pseudointellettuali. L’unico controllo che quei dispositivi attuano sta nel convincere persone ad acquistarli e ad indossarli, un tema che pertiene al marketing. La vera minaccia รจ quella di un liberismo guidato dall’egoismo al ribasso che attua il gioco di sempre: far passare per naturale - dunque inevitabile - ciรฒ che invece รจ culturale e storico e che dunque invoca la scelta e la responsabilitร  umana.

In gioco c’รจ una drammatica progressiva colonizzazione di spazi della vita pubblica e privata da parte di tecnologie sviluppate da aziende private con obiettivi di marketing e non scientifici, meno che mai umanitari. Una colonizzazione che ha bisogno di ridurre - tacitamente e in modo subdolo - l’umano alla macchina, prima ancora di avvicinare la macchina all’umano.

La prima azione di resistenza contro questa colonizazione consiste nel decostruire la comunicazione da marketing e le narrative che genera, totalmente scollate dal fenomeno della vita umana vissuta.

La seconda azione di resistenza consiste nel togliere legittimitร  e potere sociale alle aziende nel decidere come e quando applicare i loro dispositivi nel controllo delle persone e nel riportare il privato sotto il controllo di scelte comunitarie, politiche e sociali: se non รจ giustificato da ragioni di sicurezza personale e collettiva (il caso dei conduttori di treni ad alto rischio dei quali si parla nell’articolo) perchรฉ un lavoratore deve accettare di farsi monitorare dal datore di lavoro?

La terza azione di resistenza consiste nel delegittimare, una volta per tutte, tecnici informatici ed ingegneri nella loro pretesa di spiegare l’umano e la vita vissuta sulla base dai modelli artificiali e meccanicistici, alimentando narrative utili al mercato che ha tutto il vantaggio nella stabilizzazione dell’umano, nel ridurre la complessitร  dell’umano alla banalitร  della macchina dove la ragione รจ ridotta a calcolo e l’esistenza a funzionamento.

scientificamerican.com/article

Volete testare la vostra abilitร  nel riconoscimento di volti?
Provate con questo test online, fa parte di una ricerca in corso condotta dagli psicologi dell’University of New South Wales (Australia).

facetest.psy.unsw.edu.au/

I represented in a Sankey diagram the most activated emotions in 2022 year on a group of 50 psychotherapy patients, as they recorded them in real time in their different life contexts.

The most activated emotion during 2022 was “surprise”.

I mean here “emotions” as an integral way of living being to feel in relation to oneself, to others and to the world.

The very word ‘emotion’ comes from the latin “ex-movere”, to move from. Moving means orienting oneself in the world, taking on a perspective on the world. In relation to the perspective we assume, we see some aspects, some profiles of the world, we perceive some relevance, while others remain hidden.

We are surprised by emotions when the profiles of the world that emotions actualize, allowing us to encounter unexpected aspects of ourselves, of the world, and displace us. The profiles of the world that emerge in situations disturb us, question us, place us in a more or less known condition, confirm or not confirm the consolidated image that we have settled about ourselves, the world and the others, inviting us to find a new position, generate new life.

Qoto Mastodon

QOTO: Question Others to Teach Ourselves
An inclusive, Academic Freedom, instance
All cultures welcome.
Hate speech and harassment strictly forbidden.