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Bisogna prendere atto che dietro quelle vendite c'è una richiesta. Il lavoro di psicoterapia non è una chiacchierata né una passeggiata, è un lavoro sfidante e responsabilizzante, sia per il terapista sia per chi va in terapia. Troppo spesso il farmaco, invece che prezioso allato nel prendersi cura di sé e della vita, diventa l'occasione per appaltare l'esistenza alla molecola e non farsi carico di sé. Bisogna anche mettere a tema i contesti, le culture sociali, le trasformazioni culturali del mondo che generiamo e nel quale vengono formulate (o eluse) le domande di senso. Non si ammalano solo i corpi, si ammalano anche i significati, le istituzioni, i contesti sociali e culturali.

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"It seems that if one is working from the point of view of getting beauty in one's equations, and if one has really a sound insight, one is on a sure line of progress."
The Evolution of the Physicist's Picture of Nature (1963)

Paul Dirac was born #OTD in 1902. He was one of the founders of quantum mechanics and quantum electrodynamics. Dirac is most famous for his 1928 relativistic quantum theory of the electron and his prediction of the existence of antiparticles.

#science #physics

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@opensoul ecco da dove hanno preso l'idea di pagare il taxi a chi si ubriaca in discoteca! 😂

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Antonio Cabras, dottore in legge e attivista per i diritti LGBT+ mette la sua arte di fumettista al servizio della cultura antifascista per convincere soggetti aggressivi e sociopatici che la nostra Costituzione serve gli interessi di tutti, e non solo quelli delle minoranze. Per sostenere la produzione e la stampa del libro a fumetti "La Costituzione spiegata ai fascisti" basta cliccare su mamma.am/costituzione

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@glipari non è calcolabile perché in quel contesto non ha alcun senso introdurre una misura. Poi uno può sempre decidere di mettersi a misurare il cielo con una canna e farsi i calcoli che preferisce. Dati, misura e calcolo sono, evidentemente, sempre solo una delle tante manifestazioni della esistenza, non la sua essenza o significato ultimo. I dati stessi, dopo qualunque elaborazione, devono essere riportati nell'ambito della esperienza umana per avere senso e significato. Il risultato stesso di una computazione implica una ermeneutica: interpreto i risultati in relazione alle domande e alla prospettiva che scelgo.

Ieri sera, per la prima volta dal vivo, ho assistito al Kuchipudi, una rappresentazione di danza classica sacra indiana. È stata una esperienza bellissima. Assistere al Kuchipudi significa vivere l'esperienza del rasadhvani (dhvani: vibrazione, riverbero; rasa: gusto, sapore) e del vyañjana (vi/fuori + añj/manifestare) l'evocazione di significati su diversi piani e aspetti della vita.
La bravissima danzatrice, Martina Argada, attraverso i mudrā (gesti e posizioni del corpo), movimenti armoniosi in perfetta fusione con ritmi e melodie, è riucita a risvegliare e ad esprimere il significato più profondo del rasadhvani.

martinargada.wordpress.com/

«...cosa mi piace di più del diritto? ... il fatto che, una volta ogni tanto, non sempre, ma a volte, diventi parte integrante della giustizia applicata alla realtà. E' una esperienza davvero eccitante quando questo avviene.»

Il linguaggio del corpo è stato indicato come "tutto il resto che la non può capire".
Il punto, non colto, è che tutto quel "resto", che arriva alla parola come "corpo", è il fondamento stesso di ogni possibile comunicazione, non riducibile alla prospettiva informazionale di Shannon. È l’oltre del linguaggio, l’operatore che fa saltare qualunque codice, non avendo nulla da comunicare e da chiedere, essendo-ci già. Come la vita, tutto quel "resto" è parte di una significazione già data e in atto della quale siamo parte e, al tempo stesso, nella quale siamo chiamati a prendere posizione, a muoverci. La forza di tutto quel "resto" è ciò che irrompe nel linguaggio quando, non riuscendo a trovare le parole per manifestare immediatamente il senso di ciò che stiamo vivendo, finiamo per indicarlo con riferimenti al corpo e ai suoi vissuti: esperienze brucianti; far corpo morto; agire a sangue freddo; aver naso per gli affari; essere dei ficcanaso o di mano lesta; aver la testa pesante; le farfalle nello stomaco; il sangue che ribolle e le mani che prudono ...
Quel "resto" - corporeità costitutiva dell’esperienza e dei processi di significazione in atto - implica un mondo co-generato non giustapposto. È il non calcolabile e per questo inafferrabile nella prospettiva che riduce l'esistenza a funzionamento. È la vita oltre l'ottusa prospettiva della AI.

invidious.io.lol/watch?v=Q4v8U

@kenobit prima di tutto: buon compleanno, caro!
Poi, il tema imposto dal "diventar vecchi" è quello del compimento di una vita, del venir meno di possibilità d'essere come conseguenza delle scelte fatte, della responsabilità di sé, rispondere a sé e agli altri di chi si è diventati e chi altri potremmo essere. Con i transumanisti oggi l'invecchiare è ridotto al non funzionar bene. Lavorare e portare alla parola queste situazioni, per aprire nuove possibilità d'essere, non è sempre facile né comodo, è più facile costruirsi una identità immutabile sui social. Comunque, anche mia mamma, che ha 84 anni, fino a qualche anno fa ancora parlava di alcuni suoi conoscenti ultrasettantenni indicandoli con "quel ragazzo" 🙂

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