@dise @nikol ho commentato su Twitter: l'Open Source Intelligence è un settore dell'intelligence. Secondo lei, chi fa un'operazione di sabotaggio di quella portata non ha modo di gestire fonti open source in modo da crearsi copertura all'insegna del principio "plausible deniability" con cui da sempre opera l'intelligence? Questi analisti non erano manco nati quando Hersh aveva fonti stellari nella comunità di intelligence e nel governo USA
Ecco nostra intervista esclusiva in italiano al leggendario giornalista investigativo #SeymourHersh, domani il longform in inglese!
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/19/seymour-hersh-io-agente-russo-una-follia-e-la-crisi-del-giornalismo/7070069/
I represented in a Sankey diagram the most activated emotions in 2022 year on a group of 50 psychotherapy patients, as they recorded them in real time in their different life contexts.
The most activated emotion during 2022 was "surprise".
I mean here "emotions" as an integral way of living being to feel in relation to oneself, to others and to the world.
The very word 'emotion' comes from the latin "ex-movere", to move from. Moving means orienting oneself in the world, taking on a perspective on the world. In relation to the perspective we assume, we see some aspects, some profiles of the world, we perceive some relevance, while others remain hidden.
We are surprised by emotions when the profiles of the world that emotions actualize, allowing us to encounter unexpected aspects of ourselves, of the world, and displace us. The profiles of the world that emerge in situations disturb us, question us, place us in a more or less known condition, confirm or not confirm the consolidated image that we have settled about ourselves, the world and the others, inviting us to find a new position, generate new life.
#emotions #psychology #psychotherapy
Ho rappresentato in un diagramma di Sankey le emozioni più attivate nel 2022 in un gruppo di 50 pazienti in psicoterapia, così come le hanno registrate in tempo reale nei loro diversi contesti di vita, man mano che le vivevano.
L’emozione più attivata è stata la sorpresa.
Le emozioni sono un modo integrale del vivente di sentirsi in relazione a sé, agli altri e al mondo.
La parola stessa ‘emozione’ deriva dal latino ex-movere, moversi-da. Muoversi significa orientarsi nel mondo, assumere una prospettiva sul mondo. In relazione alla prospettiva che assumiamo vediamo alcuni aspetti, alcuni profili di mondo, percepiamo alcune rilevanze, altre invece restano occultate.
Siamo sorpresi dalla emozioni nel momento in cui i profili di mondo che le emozioni attualizzano, lasciandoci incontrare con aspetti impensati di noi stessi e del mondo, ci spiazzano. I profili di mondo che emergono ci disturbano, ci interrogano, ci mettono in una condizione più o meno nota, confermano o non confermano l’immagine consolidata che abbiamo sedimentato di noi stessi, del mondo e degli altri, invitandoci a trovare una nuova posizione, a generare nuova vita.
#emozioni #psicologia
@Kurjak si, ma allora, più che solitudine è mancanza, una condizione dura da sostenere perché con il venir meno dell'altro da me , o di una condizione che è a fondamento della mia vita, perdo la possibilità di ritrovarmi e sentirmi vivere in quell'unico e irripetibile modo che l'altro apriva ad ogni incontro. Ed è doloroso. È proprio in quelle condizioni, quando la vita si ferma, si incaglia, che bisogna ritrovare prima possibile il movimento di apertura, tornare a generare vita, ciascuno secondo le proprie possibilità, seguendo senso e significati che gli sono più intimi. In quelle condizioni la solitudine può aiutare molto a riconfigurare il sentire e l'agire, a ricomporre le tracce di sé e della propria storia, per dare poi nuova apertura a possibilità alla vita. Un lavoro che non deve necessariamente esser fatto da soli, possiamo condividerlo con le persone che ci amano e con le quali condividiamo prospettive e speranze.
io vuless' truvà pace 🙂
https://invidious.weblibre.org/watch?v=q2cI1WZjqG8
@Kurjak Serena, secondo me, si sbagliava. La solitudine può essere uno spazio caldo e pieno di luce, non necessariamente freddo e buio.
Per quanto "scomoda", la solitudine è un esser rimandati a sé. Il punto è generare qualcosa in quello spazio, che sia un'apertura verso nuove possibilità d'essere, un movimento sempre più narcotizzato con la possibilità di mendicare identità nei social.
@Kurjak se eri a Genova, non posso fare altro che abbracciarti, sia pure virtualmente, con tutto me stesso ❤️
Buongiorno e buona domenica con una canzone sublime ❤️
https://invidious.namazso.eu/58luTrM8Sys?t=3
@Kurjak bisogna fare attenzione a non cadere nei giochetti di palazzo. È dai tempi delle campagne politiche per le elezioni che la destra è entrata nel gioco del vittimismo, inventandosi minacce grottesche (i finti volantini delle BR). Oggi dichiarano che "lo Stato è sotto attacco" perché le persone scendono in piazza per chiedere l'abrogazione del 41bis... questi episodi, per quanto vili e riprovevoli, potrebbero far parte del classico spostamento verso un regime di soppressione e violenza "giustificato" dalle emergenze, punto dal quale finisce ogni possibilità di dialogo e confronto politico, come accadde a Genova. Le dinamiche violente sono scientificamente studiate, programmate e attuate per soffocare qualunque tentativo di dialogo quando i temi sono scomodi.
@Kurjak per questi ci sarà sempre un "battaglion Lucetti" pronto a scender giù. La loro storia è storia di fughe di fronte ai partigiani e di vili rappresaglie sui più deboli e indifesi.
"Quando le masse, la stampa e il mondo intero ti dicono di muoverti, il tuo compito è di piantarti come un albero accanto al fiume della verità e dire a tutto il mondo - 'No, muovetevi voi.’"
https://open.substack.com/pub/privacychronicles/p/siamo-tutti-supereroi?utm_source=direct&r=g6z8k&utm_campaign=post&utm_medium=web
La valle della luna (Sardegna): un granito rosa stupendo. Placche e fessure che invitano a un gioco verticale libero e pulito protetti solo da qualche dado.
#climbing
https://www.sherpa-gate.com/altrispazi/gli-hippie-di-capo-testa/
«Con una prefazione di David Riesman, autore di The Lonely Crowd. Introducendo un nuovo termine nel lessico sociologico: "postemotionalism", Stjepan Mestrovic sostiene che il focus del postmodernismo è stato sulla conoscenza e sull'informazione, e dimostra come le emozioni nelle società industriali di massa siano state trascurate con effetti devastanti. Utilizzando esempi contemporanei, l'autore mostra come l'emozione sia diventata sempre più separata dall'azione; come - in un mondo di emozioni sconnesse e sintetiche - la solidarietà sociale sia diventata più problematica; e come la fatica della compassione abbia sempre più sostituito l'impegno e la responsabilità politica.
Mestrovic discute la relazione tra conoscenza ed emozioni in pensatori diversi come Durkheim, Baudrillard, Ritzer, Riesman e Orwell. Un lavoro stimolante e provocatorio sulla società post-emotiva.»
#books #libri #emozioni #social
https://www.abebooks.com/9780761951285/Postemotional-Society-Mestrovic-Stjepan-0761951288/plp
@Chiamamiconiltuonome@sociale.network il prof. Floridi fa sempre giochi di equilibrismo incedibili, dai quali alla fine ne esce sempre e solo con il "bisogna adattarsi". Non rientra nella sua prospettiva sulla AI che degli esseri umani possano anche scegliere. Questa cosa lo rende francamente poco credibile, nonostante i super titoli e le cattedre.
@Chiamamiconiltuonome@sociale.network hai ragione sul link, ed è strano perché alla intervista ci arrivi comunque cliccando sulla immagine sotto al link, che ha preso dal link stesso... curiosa questa cosa, non me la so (ancora) spiegare.
Quanto all'impatto del GPS sull'ippocampo, ci sono diversi studi in neuroscienze ormai che lo attestano, e ce ne sono una quantità notevole anche su altri aspetti dei dispositivi. Dopodiché, siccome la "nuova" tecnologia è tutta vecchia scienza che arriva a noi non dai sacri e puri templi della ricerca ma da società private quotate in borsa, non se ne deve parlare. Devi solo consumare, esser vile e felice.
Capisco la necessità di argomentare in modo semplice faccende molto complicate, ma non mi ritrovo affatto nel paragonare l'impatto che le tecnologie di migliaia di anni fa hanno avuto sugli esseri umani del tempo con l'impatto che le attuali nuove tecnologie hanno su di noi. Un esempio banale tra tutti: l'impiego a lungo termine di apparati GPS per orientarsi nella navigazione in città ha un impatto pesantissimo sull'ippocampo, una delle strutture neurali più importanti non solo per l'orientamento spaziale ma anche per l'apprendimento, le capacità narrative ecc... Velocità e accelerazione esasperate dai dispositivi che usiamo costringono ad un continuo matching cognitivo che non era nemmeno pensabile non dico mille anni fa ma nemmeno 100, una situazione ad altissimo impatto su cambiamenti neurofisiologici che dobbiamo in gran parte ancora imparare a conoscere, soprattutto nelle fasce di età in piena evoluzione. Poi il solito "ci dobbiamo adattare" con l'immancabile riferimento al "mismatch evoluzionistico" che porta nel cuore di un problema umano e culturale una concettualità mutuata dalla biologia, trasformando un evento storico, sociale e culturale in un inevitabile evento naturale di fronte al quale non possiamo che "adattarci".... anche basta.
https://www.rainews.it/video/2023/02/il-miracolo-di-chatgpt--scrivere-testi-che-per-un-umano-richiederebbero-intelligenza-senza-averne-b4f858a2-8667-40ef-86ce-8cb4cabb0534.html
Psicologia del fumetto: tratti e segni per dar forma alle emozioni
https://www.psicologiafenomenologica.it/psicologia-del-fumetto-tratti-e-segni-per-dar-forma-alle-emozioni/
Scalo montagne, quando posso, altrimenti scrivo, leggo, vedo gente, compilo codice e respiro in silenzio. Umanista in pieno naufragio, con un debole per la fenomenologia, l'ermeneutica, la buona cucina, il buon vino e le amicizie sincere.
While you've a lucifer to light your fag
🙂 Smile, boys, that's the style!
𝙿𝚊𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚊𝚝𝚎 𝙰𝙸 𝚌𝚘𝚍𝚎𝚛 𝚊𝚗𝚍 𝙻𝚒𝚗𝚞𝚡 𝚞𝚜𝚎𝚛